Manchester Liverpool Sheffield, l’autunno in nord Inghilterra
Si parte, zaino in spalla, nikon carica e tanta voglia di riesplorare una terra già conquistata in passato. L’aereo decolla alla volta di Manchester. Ad aspettarmi c’è un gruppo di amici erasmus: Lasse e Pau (tedeschi) Harriott (Inglese) Arnaud (francese).
Arrivo in centro un pò in ritardo, con un piccolo trenino metropolitano. Gli altri mi aspettano alla fermata. Si percepisce una forte emozione nel rincontrarsi. Non c’è tempo da perdere, bisogna festeggiare la reunion. Tante birre Ipa oltre al fish & chips e un mare di ricordi accompagnano la serata.
Il giorno dopo esploriamo la città. Manchester non è una città oggettivamente affascinante: è all’avanguardia ed in continua evoluzione ma pecca sicuramente in quanto a ‘bellezze’ (artisticamente parlando).
Dopo una mattinata in strada, girovagando per il centro città, torniamo in stazione: è in arrivo Stefano, un altro amico dall’Italia. Con lui prendiamo il primo treno per Sheffield, dove Harriott studia, ed Arnaud si è da poco trasferito dalla Francia per lavoro.
Facciamo un breve stop in un piccolo paesino che si trova sulla tratta Manchester-Sheffield, sperduto tra le verdi colline inglesi,ci troviamo all’incirca nel mezzo del Peak District National Park. Il luogo è quasi disabitato.Non incontriamo anima viva e dopo circa 30 minuti di cammino nel sottobosco, su una stradicciola coperta di fango, ci ritroviamo di fronte ad un campo sterminato di un verde intensissimo, dove centinaia di pecore pascolano indisturbate. Le condizioni atmosferiche sono precisamente come le si immagina: cielo grigio e pioggia battente, sicuramente non il momento migliore per una scampagnata. Torniamo sul treno che ci porta a Sheffield prima che cali la notte.
Ci appoggiamo a casa di Harriott, per la notte. Lei vive con altri 9 studenti, la serata è di quelle impegnative… Si beve, si balla, si esce, si beve, si balla ancora…
Per ovvi motivi la mattina seguente ci si sveglia tardi e non in perfette condizioni; ma a darci il buongiorno c’è un ottimo profumino, bacon, eggs, beans e sausages, preparati da esperte mani inglesi ci rimettono subito in sesto. Il giorno passa sornione e quando arriva la sera si torna in centro a far baldoria. Davanti ai miei occhi si consuma uno spettacolo sconvolgente, orde di giovani girano in strada con vestiti succinti ed eleganti. Una grandissima parte è più che sbronza,il Saturday night in nord Inghilterra è totalmente folle.
Il giorno dopo si parte di nuovo. Io e Stefano salutiamo gli amici internazionali e ci dirigiamo verso Liverpool la città la conosco benissimo,avendoci vissuto per un po’ nell’estate 2013, mi muovo tra le vie del posto con estrema facilità.
E’ domenica e c’è la Premier League. Ci chiudiamo in un pub, ci gustiamo la partita dei Red Devils in compagnia dei tifosi più calorosi d’Europa. Dopo il match porto Stefano al Cavern Club, storico locale dove i Beatles iniziarono la loro gloriosa carriera,c’è (guarda caso) una cover band dei 4 di Liverpool,naturalmente decidiamo di far serata lì.
Liverpool si affaccia sul Mare d’Irlanda, ed ha un magnifico scenario portuale (patrimonio Unesco dal 2004). Oltre al porto colpisce l’ultra-moderno centro città, per lo più formato da centri commerciali di famosi marchi d’abbigliamento, e l’altrettanto moderno museo cittadino che si affaccia direttamente sul mare. Per finire il tour è d’obbligo una tappa al celebre Anfield Road, lo stadio del Liverpool F.C., tra i più belli del mondo.
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Arrivati a sera decidiamo di attendere l’orario della partenza di nuovo presso il Cavern Club. Quel posto è fantastico, musica live tutti i giorni dalle 10 di mattina a mezzanotte.
Alle 3 di notte c’è l’autobus che da Liverpool ci accompagna all’aeroporto di Manchester. La birra del Cavern aiuta a dormire. Alle 10:30 am sono di nuovo a casa, purtroppo.