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VERONA ED IL LAGO DI GARDA

21 Ago 2023

VERONA ED IL LAGO DI GARDA

SEMBRA TIEPIDO, DIETRO LE SPALLE, LO SPECCHIO RIFLETTE

In treno da Roma Termini con quattro ore, dopo un rapido cambio a Bologna, siamo a Verona la città dell’amore per antonomasia. Nel capoluogo veneto dove William Shakespeare ha ambientato la sua opera più famosa, tutto ruota intorno a quel sentimento croce e delizia della vita.

Andiamo per gradi però. Alloggiamo una notte in una camera privata in appartamento, Airbnb docet, ad un chilometro dalla stazione ed una ventina di minuti dal centro storico. Giusto il tempo necessario a rinfrescarci, lasciare gli zaini ed usciamo alla scoperta della cittadina scaligera.

Nelle mie precedenti “incursioni” in una delle mie regioni d’Italia preferite, il Veneto ovviamente, ero già stato a Verona di cui conosco le attrazioni principali anche se non avevo mai visitato il Ponte di Castelvecchio, rimedio immediatamente. Costruito intorno alla metà del mille trecento come via di fuga in direzione Tirolo, viene distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricostruito subito dopo. L’intenso rosso dei suoi mattoncini rimanda ad una vera e propria fortezza anglosassone bagnata però dal fiume Adige.

Ponte di Castelvecchio

Il sole sta tramontando ma c’è un’ottima luce che illumina l’Arena, l’anfiteatro romano che divide lo scettro di simbolo della città con Romeo e Giulietta. Manca la data certa della costruzione ma secondo storici accreditati questa dovrebbe essere avvenuta non otre un periodo compreso tra il secondo e terzo decennio del I secolo.

Dal 1913 in estate al suo interno si tiene il festival lirico areniano mentre negli altri periodi dell’anno l’invidiabile acustica richiama cantanti internazionali di fama mondiale. Sin dal principio le manifestazioni che vi si sono svolte sono tra le più disparate come le giostre intorno al mille seicento, un’amichevole di volley maschile tra la le nazionali di Stati Uniti ed Unione Sovietica ed addirittura la caccia dei tori nell’ottocento.

L’Arena

Ai piedi dell’Arena Piazza Bra con i tavoli che gremiscono i locali all’ora dell’aperitivo. Il suo nome in dialetto “Bra” da “Braida” vuol dire ampio ed indica il grande spazio che oltre l’anfiteatro romano ospita palazzi storici come il Municipio e la Gran Guardia. Subito dopo Piazza delle Erbe la più antica della città dove gli affreschi dei medioevali rapiscono il nostro sguardo verso l’alto in un agglomerato di palazzi storici decisamente invidiabile: il Palazzo del Comune, Palazzo Maffei e l’aereo che in passato era riservata al Campidoglio Romano.

Piazza delle Erbe

Inizia a cadere una pioggia leggera e mentre le calde luci dei lampioni illuminano i curati vicoli arriviamo davanti l’entrata principale del Duomo di Verona il maggior luogo di culto cittadino dove fremono i preparativi per la Via Crucis Pasquale. Gli stili che lo contraddistinguono sono cambiati negli anni dalla costruzione alla ricostruzione dopo il terremoto del 1117.

Duomo di Verona

Aperitivo a Verona

Camminando tra i monumenti, soprattutto nell’orario in cui ci aggiriamo noi, l’arancione degli spritz sui tavoli ci ricordano che siamo in una delle patrie di questo amabile cocktail e soprattutto che ancora non ne abbiamo assaggiato uno. Ancora una volta rimediamo immediatamente. Varchiamo la soglia dell’Osteria Monte Baldo, Via Rosa 12, dove optiamo per uno spritz classico ed uno con il Campari, accompagnandoli con qualche “cicchetto” misto, interessante!

Aperitivo a Verona: Osteria Monte Baldo 20 euro in due persone

Osteria Monte Baldo

Quasi per caso veniamo attratti dall’informale Bar G.n G. in Via Fama 6B e la scelta risulta ottima, bevande e piatti a prezzi competitivi con un’atmosfera frizzante che mi ricorda i bistrot di Parigi. La bellezza dell’aperitivo da queste parti consiste anche nel cambiare locale ad ogni bevuta e noi entriamo nel mood in pochi istanti scegliendo per la terza consumazione la gioiosa atmosfera dell’Osteria del Bugiardo in Corso Porta Borsari, 17/A dove assaggiamo una selezione di Bardolino e Valpolicella con una selezione musicale fatta ad hoc per noi.

Osteria del Bugiardo

Dove cenare a Verona

I cicchetti che stuzzichiamo (le classiche tapas o pincho in Spagna) sono gradevoli ma col passare del tempo aprono una voragine nei nostri stomaci, è giunto il momento di mettere qualcosa di più sostanzioso sotto i denti. Scegliamo l’Osteria La Tradision, Via Guglielmo Oberdan 6, vi consiglio la selezione di polpette farcite con prodotti locali ed i taglieri abbondanti e sfiziosi, non manca una corposa carta dei vini ed una buona selezione di cocktail.

Dove cenare a Verona: Osteria La Tradision 50 euro in due persone

Museo di Castelvecchio

Il giorno dopo è la domenica di Pasqua ma non ci accomodiamo al ristorante per un numero indecifrabile di ore e non prendiamo parte al banchetto con i parenti, scegliamo l’autobus 164 che da Piazza Bra con poco più di tre euro ci porta a Pacengo, sul Lago di Garda. Per arrivarci passiamo davanti la fila di persone intente ad entrare nel parco divertimenti Gardaland fino sad arrivare nel grazioso paesino dove alloggeremo nella piazza centrale nell’appartamento che la proprietaria Fatima, una donna brasiliana che solo a vederla mette gioia, affitta per gli ospiti che passano da queste parti.

Pacengo

Prima di prendere le chiavi dell’appartamento ci dirigiamo a Villa dei Cedri, sito in Piazza di Sopra 4, nella frazione termale di Colà che dista circa due chilometri da Pacengo che noi percorriamo a piedi naturalmente. Il parco naturale è una SPA naturale immersa nel verde di alberi secolari e rarissimi, ci sono due laghi e piscine con idromassaggi la cui acqua raggiunge i trentasette gradi centigradi. L’acqua dalle proprietà benefiche certificate fuoriesce da duecento metri di profondità, completa la magnificenza del parco il Pantheon Termale dentro una grotta sulla quale filtra una luce “divina”.

Villa dei Cedri

Dove cenare a Pacengo

Rigenerati a puntino affrontiamo la passeggiata di ritorno con passo delicato, ad un’andatura blanda che sembra dare il ritmo alla pioggia vaporizzata che inizia a cadere. Arrivati a destinazione la prima cosa da fare per aiutarci a scegliere il ristorante per la cena è acquistare una buona bottiglia di Bardolino al Wineshop Marengo, che penso penda il nome dalla via che lo attraversa. La scelta potrebbe sembrare inusuale ma il profumo del forno a legna del ristorante Le Rissette, Piazza Senatore Antonio Alberti 18, è decisamente quello di una pizza realizzata a mestiere.

Dove cenare a Pacengo: Ristorante Le Rissette 40 euro in due persone

Lungolago di Pacengo

L’istrionico proprietario del Sifa Bar, Via Porto 16, con baffoni occhiali a goccia e gilet di pelle ci cattura col in suo vocione squillante che redarguisce chi utilizza il cellulare durante la colazione, inoltre sforna delle brioche al pistacchio notevoli, ma occhio a non chiamarle cornetti. La fermata dell’ormai celeberrimo autobus 164 è a pochi passi e darà il via alla nostra prossima avventura.

Sifa Bar

Siamo a Peschiera del Garda, dove torneremo il giorno successivo, per ora ci limitiamo a prendere la coincidenza con l’autobus N26 con arrivo a Sirmione. Abbiamo cambiato regione ci troviamo in Lombardia in provincia di Brescia. Il maggior introito per la cittadina posta sul lato meridionale del Lago di Garda è senza dubbio il turismo che sin dai primi istanti della nostra permanenza risulta numerosissimo. Alloggiamo all’Hotel Smeraldo Via XXV Aprile 11, di concezione tipicamente nord europea per quanto riguarda l’arredamento delle stanze con ampie soffitta di legno ed una graziosa spiaggia privata sulle rive del Garda.

Sirmione Hotel Smeraldo

I soliti quindici minuti utili a lasciare gli zaini e siamo di nuovo pronti a pianificare la prossima mossa, picnic sulle coste del limpidissimo specchio d’acqua consumando un pranzo al sacco acquistato da Capricci di Gola, via Vittorio Emanuele 47. Stappiamo l’ennesima bottiglia di Bardolino per una pasquetta romantica su degli scogli che solitamente sono bagnati dalle acque che momentaneamente a livelli minimi storici. Ci troviamo sulla punta estrema di Sirmione dove è possibile bere consumare al Jamaica Bar, se non vi siete attrezzarti a puntino come noi e godere di un tramonto indimenticabile.

Lungolago di Sirmione

Ci troviamo ai piedi dell’area archeologica delle Grotte di Catullo dove sono conservati i resti di una villa residenziale di circa due ettari, circondata da mille cinquecento uliveti che, una volta attraversati, conducono al Parco Maria Callas dove è ubicata anche la villa del soprano statunitense, di origine greca, nella quale visse con il marito Giovanni Battista Meneghini. Nelle immediate vicinanze si trova il parco benefico Aquaria Terme Catullo, via Punta Staffalo 1, per un relax totale di giorno ed al calar della sera con le piscine del si affacciano sul Garda.

Villa di Maria Callas

Sulla via di ritorno con l’intenzione di sfruttare tutta la luce del mite sole di aprile nella spiaggia privata dell’hotel Smeraldo, visitiamo il Castello Scaligero, P.za Castello 34, una fortificazione lacustre marino considerata tra i siti d’interesse più visitati d’Italia. Come la maggior parte delle costruzioni scaligere le torri maggiori hanno le cosi dette merlature a nido di rondine e mentre in passato si poteva accedere all’interno del castello dall’esterno e direttamente dal borgo tramite ponti levatoi oggi è possibile faro solamente dal borgo.

Castello Scaligero

Dopo aver passato la terza notte in un luogo diverso prendiamo nuovamente l’autobus che ci ha portato a Sirmione ma in direzione opposta verso Peschiera del Garda. L’imponente fortezza di Peschiera è Patrimonio dell’UNESCO bagnata dal fiume Mincio. E’ il nostro ultimo giorno di permanenza prima di prendere nel pomeriggio il treno che ci riporterà alla stazione di Roma Termini in quattro ore, direttamente dalla stazione di Peschiera del Garda.

Peschiera del Garda

Stringiamo perciò i tempi delle nostre visite ed instancabili iniziamo con i punti d’accesso alla fortezza: Porta Verona e Porta Brescia. Ci sono poi le strutture militari conosciute come i Bastioni, tra i quali annoveriamo il San Marco ed il Tognon sono degli imperdibili punti panoramici della città dalla quale veniva dominata la fortezza. Simbolo di Peschiera del Garda il cinquecentesco Ponte dei Voltoni, situato sul Canale di Mezzo.

Ponte dei Voltoni

Concludiamo con la Palleria d’Artiglieria voluta fortemente dagli austriaci a difesa della loro nazione oggi sede degli alpini che svolgono attività per la popolazione e non solo. Non potevamo che terminare nel modo migliore il nostro viaggio con l’ex alpino Alberto che oltre a raccontarci aneddoti sulle loro adunate ci offre un ottimo rosso della casa “rigenerante”.

Palleria d’artiglieria

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