Il viaggiatore è incline all’adattamento del luogo che sta scoprendo ma inadattabile all’abitudine della monotona routine…
d.C
Filippine
Martedì 21.01.20
Il primo tratto di viaggio lo facciamo in treno, dalla stazione di Roma Tuscolana all’aeroporto di Fiumicino. La giornata è invernale ma c’è un bel sole e con un abbigliamento da super viaggiatori; pantalone corto militare per me e ciabatte con calzini, stile molto tedesco, per Lady_C, ci catapultiamo in quello che negli ultimi due anni si è aggiudicato il premio di miglior aeroporto del mondo. Per lo scalo sorvoliamo Kuwait City e passiamo qualche ora nella comoda sala lounge estasiati per quello che vivremo a breve….
Manila
Mercoledì 22.01.20
In procinto di decollare per Manila non possiamo che compiere il primo passo per entrare a contatto con il nuovo popolo che conosceremo. Mi si avvicina Rowena, una signora TOP che vive in Italia; un corpicino esile con atteggiamenti da occidentale ed un visino asiatico dolcissimo. Così come per magia una volta atterrati, dopo un’ora di attesa nel caotico aeroporto di Manila, partiamo verso il nostro Hotel 101 con Rowena e i suoi fratelli… TUTTO MOLTO BELLO !!!
Sono passate oramai 22 ore da quando in pantaloncini e ciabatte salutavamo l’Italia, dopo una breve passeggiata invadiamo la luminosa piscina dell’Hotel con lente bracciate da sornioni nuotatori. Personalmente sono sempre stato un tipo eccentrico, fin da bambino, cresta rossa tatuaggi e piercing, ho sempre attratto l’attenzione dei passanti, e qui nelle Filippine, come sempre la mia folta barba incuriosisce proprio tutti.
L’isola di Palawan
Giovedì 23.01.20
L’aeroporto domestico, ovvero quello dedicato ai voli interni, è il classico caotico aeroporto asiatico, colmo di persone e voli sempre in ritardo. Con filosofia e calma ci sediamo in uno striminzito posticino e ci guardiamo attorno per ore, succede sempre qualcosa di buffo… Siamo appena atterrati a Puerto Pricesa, capoluogo della provincia di Palawan, proprio “sull’isola che non c’è”: l’isola di Palawan…
Da casa avevamo deciso preventivamente di risalire l’isola da Puerto Princesa ad El Nido con dei bus interni, inconsapevoli che alla guida di quest’ultimi ci fossero degli improbabili piloti di formula 1… PERICOLOSISSIMIO!!! Ci riserviamo sempre un tragitto in automobile bus o mezzi di fortuna locali, questa volta però l’esperienza è decisamente STRONG! Cinque ore di viaggio in un mini-van da 10 persone con un’autista completamente fuori di testa, il risultato è comunque un’esperienza sopra le righe che probabilmente una “coppia normale” avrebbe evitato : TUTTO MOLTO BELLO…
Venerdì 24.01.20
Una chiassosa passeggiata tra le strade di El nido town per orientarci e studiare le escursioni dell’isola ed in un batter d’occhio ci ritroviamo sulla bianca spiaggia di Coron Coron; relax acqua cristallina ed un incontaminato verde che si tuffa sbrilluccicante in acqua. E’ il primo giorno di mare nelle Filippine dopo un lungo viaggio di andata, questo posticino sotto una lunga palma è veramente tutto quello di cui avevamo bisogno.
Sabato 25.01.20
Ci siamo ricaricati. Partiamo in barca per il primo assaggio di snorkeling. Arriviamo sulla spiaggia di SEVEN COMMANDO, i colori sono abbaglianti; il verde ed il turchese dominano l’esterno mentre il corallo “accende” la parte subacquea.
La destinazione successiva è la sconvolgente SECRET LAGOON, un canyon particolarissimo dove puoi passeggiare perché la cristallina acqua si ritira e ti accompagna nella vera zona wild dove ritorna la profondità del mare e ti concedi a questo punto una nuotata paradisiaca: SURREALE! Nonostante la semplicità ed un ritorno all’essenziale, da queste parti le spiagge non sono attrezzate ma hanno “l’aria fumatori”, punti di raccolta nel rispetto della natura.
Domenica 26.01.20
Partiamo subito con una spiaggia che attrae la mia acuta attenzione; MANTINLOC BEACH nonostante inizialmente vedo troppe persone attorno a me. Riesco subito ad estraniarmi con i colori stupefacenti che mi circondano, le palme si sporgono in avanti il più possibile, probabilmente anche loro sono incredule d’innanzi all’effetto che il loro colore verde “sprigiona” in mare.
Tapituan Island
La prossima destinazione è TAPITUAN ISLAND della quale non voglio parlare delle acque e del loro colore ma del “suo suono”. Dell’inconfondibile sinfonia sprigionata dalle onde che dondolando s’infrangono sulle rocce circostanti, che sembra quasi scritta per l’occasione dal più eclettico dei compositori di piano forte, in un contesto idilliaco e rilassante.
Di sera iniziamo a compiere il “viaggio nel viaggio” assaporando la cucina locale. Nelle Filippine per un pasto medio si spende circa 8 euro in 2 persone nei ristoranti con cucina locale, 20 euro per un pranzo o cena in uno dei locali turistici.
Snake Island
Lunedì 27.01.20
Questa mattina raggiungiamo SNAKE ISLAND. La bianca lingua di sabbia che spacca a metà il mare circostante risalta subito agli occhi. L’acqua è trasparente ed i bagnanti sembrano quasi camminare sospesi su di essa. C’è una calma divina su quest’isola e vengo rapito dalla rigogliosa vegetazione attraverso la quale mi perdo a scattare foto colorate.
Questa giornata sembra scandita dal totale relax visto che una volta salutata SNAKE ISLAND, ci immergiamo nella calma di PINAGBUYUTAN ISLAND, dove chiudo gli occhi e per un istante mi godo i profumi della natura, con la brezza marina che a contrasto con la fitta boscaglia diventa linfa vitale.
Dalla barca di passaggio scorgiamo CUDOGNON CAVE e CATHEDRAL CAVE che , con le sue sinuose forme geometriche sembra quasi un’opera di Renzo Piano. Di ritorno nella nostra guest house ci fermiamo in un villaggio di Filippini dove incuriositi osserviamo dei bambini che ancora giocano per strada senza alcun oggetto tecnologico; pallone e bicicletta, nascondino ed “acchiapparello”. Un’esperienza normale che in viaggio come questo è essenziale!!!
Martedì 28.01.20
Oggi abbiamo il primo romantico incontro con la spiaggia di LIO BEACH. Solitamente da queste parti le spiagge sono lunghissime con sabbia bianca ed acqua cristallina. Per fortuna mancano le ordinate file di ombrelloni “farcite” di sdraio accalcate tra loro ma, non essendo personalmente un’amante della tintarella da lucertola, qui a Lio Beach m’innamoro di una zona d’ombra fresca ed abbondante, con alberi stretti stretti fra loro come in un caloroso abbraccio. Martina imperterrita sfida il sole cocente fino al calar del quale si diverte ad immortalarmi in una serie di scatti mentre mi diletto in qualche rilassante posa di yoga a testa in giù.
L’atmosfera è perfetta per una sessione introspettiva, c’è un’aria di calma e tranquillità in Asia che spesso spinge i viaggiatori ad intraprendere un viaggio in solitaria. Questa spiaggia è perfetta per godere del famoso tramonto delle Filippine. Come per magia il sole pian piano si prepara a nascondersi dietro le “appuntite” falesie. Dal mare risale un’insolita luce rosa mentre il cielo si colora di viola e fucsia come in una tela di ANDY WARHOL.
Mercoledì 29.01.20
La prima spiaggia che visitiamo oggi è PARADISE BEACH. Come suggerisce il nome la situazione circostante è celestiale, il verde smeraldo sotto la nostra barca è talmente fitto che sembra farci fluttuare su di una gemma rarissima.
Questi piccoli angoli di paradiso che banalmente chiamiamo spiagge, sono tutti privati ma senza alcun vincolo per poterli visitare, c’è anche chi decide di raggiungerli direttamente in kayak da El Nido e campeggiare tutta la notte, nonostante rudimentali cartelli affissi sulle altissime palme, citano i cognomi delle famiglie proprietarie.
Continuiamo la nostra esperienza raggiungendo SERENITY BEACH dove oltre a quelle usate per scandire il nome della spiaggia, non servono altre parole per spiegare cosa si prova in questo “regalo” della natura.
Come per magia arriviamo in un luogo nel quale si percepisce un’aurea ultraterrena: CADLAO LAGOON. La solita esplosione di colori è accentuata da un mare tinto di una tonalità che ancora non è stata scoperta. Il colore della Cadlao Lagoon non esiste e purtroppo non riuscirete a percepirlo dai miei scatti; IL COLORE DELLA CADLAO LAGOON LO SI DEVE VIVERE!!! Siamo totalmente estasiati ed assorti da tutto ciò che ci circonda.
In preda all’adrenalina risalgo senza “sicura” la falesia che fa da scudo protettivo alla laguna, fortunatamente le basi del climbing e qualche arrampicata sugli appennini italiani agevolano la mia avventura…Le rocce che affronto sono aguzze come coltelli arrotati ma la risalita a mani mude è romantica, il rumore delle onde del mare ed il “profumo del verde”, per non parlare della visuale una volta conquistata la cima, ripagano abbondantemente la mia fatica. SUPERRRRRRR!!!
Venerdì 31.01.20
Carichi e sempre pronti ad una nuova avventura prendiamo il “triciclo”, mezzo di trasporto per eccellenza da queste parti e ci spostiamo verso il nord di Palawan dove passeremo le prossime notti in una Factory immersa nel nulla. La natura circostante è la vera attrazione del luogo, paesaggi sconfinati, animali al pascolo e qualche villaggio che si scorge in lontananza.
Li definisco villaggi ma, la maggior parte di essi sono un agglomerato di baracche prive di ogni forma di elettricità dove l’unica cosa che non manca mai è il sorriso degli abitanti. Nonostante l’evidente povertà troverete sempre dell’acqua purificata e potabile, i filippini hanno praticamente azzerato l’utilizzo della plastica; portate sempre con voi una borraccia.
Se ti piacciono queste avventure nelle Filippine leggi anche l’articolo sulla Thailandia > Rapiti dalla Thailandia
Sabato 01.02.20
Nuovo giorno nuova spiaggia: DULI BEACH. Percorso “d’avvicinamento” decisamente rognoso ma una volta arrivati DULI scala subito le posizioni del mio personale podio delle spiagge. Meta di surfisti la spiaggia ha una miriade di sfaccettature naturalistiche che sottolineano marcatamente il fatto che siamo in viaggio e non in vacanza… Non ci sono stabilimenti balneari, wi-fi, parco giochi per bambini e ristoranti stellati: NATURA, NATURA, NATURA!!! Tutto questo si sposa perfettamente con il mio particolare rapporto con il mare; sono scomodamente a casa.
Di ritorno nella nostra tenda ci dilettiamo nel mixaggio del cocktail perfetto, Rhum Tanduay tipico della zona e bollicine a contrasto… Questo nuovo hobby ci apre ulteriormente la mente per passare la serata sulle amache della factory coccolati dal vento e dai versi degli animali che ci fanno compagnia.
Domenica 02.02.20
Il primo approccio con la spiaggia di NAPCAN è disturbato da un fastidioso vento e dall’alternarsi delle nuvole che non rendono giustizia alle acque limpidissime che nel corso della giornata tornano a risplendere. Qui ci sono alcuni ristori e perfino qualche ombrellone, oltre a dei simpatici venditori ambulanti che non risultano mai invadenti.
Più tardi ci riserviamo un posto di livello per osservare sulla spiaggia di LAS CABANAS l’arancione tramonto sul mare. Per cena solita ricerca accurata dei piatti del luogo. La cucina non è molto varia ed i piatti più comuni si ripetono ciclicamente: adobo, coccodrillo, lomi e spiedini di pollo o pesce, oltre a ricche ed assortite grigliate. Annaffiate il tutto con della birra Red Horse, prodotta in loco dalla San Miguel.
Lunedì 03.02.20
Giorno di partenza per Manila dove passeremo l’ultima notte prima del lungo ritorno verso Roma. Passiamo qualche ora a Lio Beach la spiaggia più vicina all’aeroporto di El Nido, il piccolo aeroporto di proprietà della AIR SWIFT che convoglia tantissimi viaggiatori dalla capitale delle Filippine a quest’angolo di pardiso. La visita di Manila ci regala tanto in termini di esperienza di vita immersi nelle abitudini di una popolazione povera ma estremamente disponibile e sorridente, accogliente e gioiosa. Le attrazioni principali sono concentrate nel quartiere di INTRAMUROS dove spendiamo le nostre energie prima di somatizzare l’idea che fra ventidue ore saremo nuovamente a casa!!!