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New York – 8 giorni nella Grande Mela

4 Apr 2023

New York – 8 giorni nella Grande Mela

In tutti i miei viaggi mi sono sentito padrone del mondo, questa volta è come se il mondo avesse deciso per me.

Una settimana prima di partire compiliamo online i moduli per ottenere l’Esta, l’autorizzazione di viaggio digitale necessaria per potersi recare negli USA senza visto. Arriviamo a New York dall’aeroporto con il vagone dell’ Air Train che parte direttamente dal nostro Terminal, ed una volta giunti a Jamaica station paghiamo la tratta percorsa fino a quel momento 8 dollari più l’importo del ticket della metropolitana che ci porterà direttamente in centro, 2,75 dollari, e nel giro di un’ora inizia l’avventura: i nostri 8 giorni nella grande mela.

New York welcome

Dove dormire a New York

Prima di entrare in metro spunta alle nostre spalle un simpatico ometto portoghese che in italiano perfetto, dopo averci sentito parlare, inizia a darci qualche dritta sulla grande metropoli dove vive da molti anni e non solo, si preoccupa addirittura di accompagnarci in hotel l’ Hyatta Place, a poca distanza da Time Square. L’ottimo rapporto qualità prezzo ed una posizione privilegiata, 350 W 39th St, fanno guadagnare alla struttura un bel otto, unica nota che potrebbe recare qualche disagio è la piccola stanza dove viene servita la colazione che, dopo le ore 7:30 diventa affollatissima e potrebbe vedervi invischiati in una interminabile fila per comporre i vostri abbondanti piatti a suon di bacon uova caffè lungo porridge e pancake.

New York Colazione

Dove dormire a NYC: Hyatta Place spesa media 50 dollari a persona con colazione (i prezzi oscillano fortemente a seconda del periodo stagionale)

Per non togliere del tempo prezioso alla visita della città noi scendiamo sempre di buon ora riuscendo così, tra le molte note positive di questa scelta, a godere di un aspetto intimo di New York, cosa che succede molto di rado soprattutto nelle zone centralissime. Ed è così che il primo incontro cn Time Square è silenzioso e luminoso, i cartelloni pubblicitari in 3D mi ricordano quelli di Ritorno al Futuro, dove il giovane Marty Mcfly (Micheal J. Fox) veniva inghiottito da uno squalo che fuoriusciva completamente dallo schermo, nel nostro caso si tratta di un toro di una nota marca di automobili a noleggio che balla all’impazzata, ma il concetto è quello.

New York Time Square
Time Square

La nostra passeggiata continua in direzione Rockefeller Center che, costruito dall’omonima famiglia di banchieri comprende il Radio City Music Hall, dove si può assistere a concerti in quello che sin dai primi anni in cui venne costruito fu considerato il teatro più sfarzoso del mondo, ed altri diciannove edifici commerciali della città.

New York Radio city music hall
Radio city music hall

Il mio occhio “celtico” non può che essere rapito dalla St. Patrick’s Cathedral che nelle immediate vicinanze spezza la catena di grattacieli con il suo carattere gotico, facciamo una piccola incursione nella Trump Tower che con i suoi cinquantotto piani, 725 5th Ave, offre al pubblico appartenenti bar negozi e ristoranti, prima di arrivare al cuore verde di Manhattan: Central Park. Il parco con i suoi trecento quaranta ettari ci catapulta immediatamente in una realtà parallela a quella caotica di NYC.

New York Manhattan
Manhattan

Li dove sorgeva una palude oggi vive il polmone della Grande Mela, dove sportivi ed amanti della natura trovano la loro dimensione, compreso io che realizzo uno dei miei sogni da corridore: correre a Central Park, e lo faccio sia di pomeriggio che di mattina molto presto quando trovo tantissimi “invasati” come me che sfrecciano fino quando l’alba si affaccia timida dietro i grattacieli.

Central park
Central park

Ci perdiamo tra le stradine ed i laghi che lo popolano, appassionati di birdwatching s’incontrano con il binocolo ben saldo al collo mentre un’artista di strada intona canzoni dei Beatles davanti al Dakota building dove l’otto dicembre del mille novecento ottanta fu assassinato John Lennon, a pochi passi dall’edificio sorge il Strawberry Fields Memorial, il mosaico con la scritta Immagine voluto da Joko Ono. Rapiti da un’atmosfera fiabesca ci scaldiamo con il classico caffè americano al Bluestone Lane’s Upper East Side Café, 1085 5th Ave, visto che la temperatura si è irrigidita notevolmente.

New York Dakota building
Dakota building

Scegliamo di non utilizzare internet con la scheda prepagata che si può acquistare dall’Italia, per degli spostamenti ci avvaliamo della vecchia e cara mappa cartacea della Lonely Planet e devo dire che tra il reticolo di strade numerate di NYC ci orientiamo alla grande, il gigantesco quadrato di Manhattan s’intreccia numericamente in ordine progressivo crescente, basta qualche ora per sentirsi newyorchesi. Ed è cosi che in un batter d’occhio reperiamo le coordinate del Die Poet pub in una delle poche strade con un nome a pochi passi da Central Park, 450 Amsterdam Av.

New York Lonely planet

Ci colleghiamo alla rete Wi-Fi dell’hotel per condividere il nostro viaggio e pianificare il piano d’attacco per i giorni successivi acquistando i ticket per le attrazioni come la Statua della Libertà. Al costo di ventiquattro dollari si salpa da South Ferry, molo d’imbarco raggiungibile con la linea 1 della metropolitana, verso Liberty Island ed Ellis Island. La navigazione dura circa quindici minuti durante i quali godiamo di un skyline cinematografico di Manhattan finché Lady Liberty non diventa l’assoluta protagonista man mano che ci avviciniamo. Vista in tutti i film girati a NYC è come se la si conosce da sempre, come se è stata visitata in qualche vita precedente, la si può considerare “una di famiglia”.

New York South ferry
South ferry

L’incontro dal vivo, senza uno schermo frapposto tra noi, regala una bella emozione, non saliamo fino alla corona , se si ha intenzione di farlo è bene prenotarsi almeno sei mesi prima, ci limitiamo a vederla dal basso scattare una carrellata infinita di fotografie e fare un salto al museo che ne racconta la storia sin dalla sua progettazione per mano di Frédéric-Auguste Barthold e di Gustave Eiffel che si occupò degli interni. In dono dal popolo francese a quello americano raffigura la Dea Ragione che in tutta la sua fierezza sorregge la fiaccola simbolo di libertà e la tavola che riporta la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America nell’altra mano.

New York Statua della libertà
Statua della libertà

La seconda sosta come anticipato avviene ad Ellis Island, il purgatorio, dove gli immigrati negli anni venti venivano assiepati in attesa di “giudizio” nella speranza di ottenere il lascia passare per la terra promessa. Entriamo nella sala di registrazione, il primo step, successivamente si passava alle visite praticate con strumenti rudimentali per evitare il dileguarsi di malattie che all’epoca erano molto diffuse e causavano danni irreparabili come la cecità.

New York Sala di registrazione Ellis Island
Sala di registrazione Ellis Island

Un segno fatto con un gesso sulla giacca dell’interessato indicava anche presunti disturbi mentali, in questi casi potevano passare mesi prima di lasciare Ellis Island, interminabili mesi trascorsi nell’ospedale dell’isola. Visitiamo gli angusti dormitori, le mura sembrano aver assimilato quei momenti di tristezza e speranza che milioni di persone provenienti da tutto il mondo hanno provato sulla propria pelle. Aspettiamo il traghetto che ci riporta al punto di partenza da dove partono giornalmente anche i traghetti per State Island, ventiquattro ore al giorno gratuitamente, opzione da considerare se si vuole vedere la Statua della Libertà senza scendere a Liberty Island ma con la possibilità di ottenere comunque qualche scatto memorabile.

New York Liberty Island
Liberty Island

Tornati sulla terra ferma con passo soddisfatto risaliamo in direzione Uptown passando per il quartiere finanziario, la celebre Wall Street, che non è preso d’assalto dai così detti colletti bianchi visto che è sabato. I nostri stomaci richiamano l’attenzione ed entriamo in un Whole Food Market, un’ottima alternativa ai fast food permettono di consumare un cibo sano all’interno dei supermercati dove sono ubicati e di consumare in loco dopo aver pagato direttamente alla cassa.

New York Wall Street
Wall Street

Ancora una volta una chiesa gotica spezza la fila di grattacieli, si tratta della Trinity Church alle spalle della quale c’è il classico cimitero anglosassone dove trova riposo uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America: Alexander Hamilton. Inconfondibile si presenta davanti ai nostri occhi il World Trade Center l’edificio più alto dell’emisfero occidentale, simbolo di rinascita dopo la tragedia dell’ undici settembre.

New York Memoriale 11/9 dal World Trade Center
Memoriale 11/9 dal World Trade Center

Li dove sorgevano le torri gemelle due vasche a specchio raccolgono l’acqua che cade da cascate alte nove metri e riportano i nomi delle vittime. L’atmosfera mi suscita emozioni contrastanti, da un lato scorrono nella mia mente le imagini di quelle ore drammatiche creando angoscia e tristezza, dall’altro incredulità per come il luogo di una sciagura possa diventare così banalmente turistico con persone che camminano sui nomi schivando i fiori e saltando a terra dal bordo della vasca per ottenere uno scatto ricordo.

New York Memoriale 9/11
Memoriale 9/11

Dove cenare a New York

Non vogliamo perderci nessuna tradizione a stelle e strisce perciò la domenica di buon’ora siamo all’entrata della Time Square Church per un’ora e mezza intensa durante la quale il trasporto e l’emozione dei fedeli una guidati da una forza interiore durante il sermone del pastore, lascia spazio a balli e canti coinvolgenti. Sarà una domenica colma di eventi, il secondo appuntamento imperdibile a cui prendiamo parte è il Capodanno Cinese i cui festeggiamenti portano in auge l’anno del coniglio. In quaranta minuti a piedi siamo a Chinatown fulcro della parata seguita dalla più grande comunità cinese al mondo dopo Pechino e da un numero cospicuo di turisti e viaggiatori.

Chinatown Capodanno Cinese
Chinatown Capodanno Cinese

Pranzare in uno degli innumerevoli ristoranti cinesi della zona risulta essere un’impresa impossibile, sono stracolmi con la fila d’attesa che non diminuisce ma fortunatamente per caso ci imbattiamo in un takeaway di Bao deliziosi ad un dollaro e cinquanta.

Capodanno Cinese
Capodanno Cinese

Dove cenare a NYC: Food Gallery 32, cucina coreana, 15 dollari a persona (spesa media)

La lunga giornata ci ha stravolto ma conserviamo qualche sprazzo d’energia che ci spinge ad una cena sempre a tema asiatico a Corea Town al Food Gallery 32, 11 W 32nd St, dove consumeremo uno dei migliori ramen di sempre (alcune settimane dopo essere tornati sarò costretto a stracciare personalmente questo primato) in uno dei “corner gastronomici” presenti all’interno della galleria. NYC è considerata la città più costosa al mondo insieme a Singapore ma nel corso di questa giornata abbiamo consumato i due maggiori pasti giornalieri al prezzo totale di diciassette dollari a persona, ci si può organizzare con scaltrezza.

Madison Square Garden
Madison Square Garden

Luoghi d’interesse a New York

Il meteo varia giornalmente ma la temperatura è stata clemente anche se incappiamo nel primo giorno di pioggia. Iniziamo la “staffetta” con la New York Public Library,476 5th Ave, uno straordinario esempio di Beaux-Art anche se la sua stanza più affascinante, la Rose Main Reading Room, non permette le visite a meno che non avvengano con una guida, ci limitiamo agli ambienti accessibili.

New York Public Library
New York Public Library

Luoghi d’interesse: MoMa museum ticket 25 dollari

A poca distanza la Grand Terminal Central la stazione più grande al mondo per numero di banchine è presa d’assalto da pendolari e turisti che ne apprezzano il bianco marmo di Carrara ed il soffitto azzurro che rappresenta le costellazioni, nota insolita e curiosa durante la nostra visita è in corso uno dei match del campionato mondiale di squash, TUTTO MOLTO AMERICANO… Nel primo pomeriggio dopo aver acquistato il biglietto online al modesto prezzo di venticinque dollari, considerando la fama, è il momento del MOMA che non ha bisogno di presentazioni dettagliate.

Grand Terminal Central
Grand Terminal Central

Il consiglio è di iniziare la visita dal quinto piano dove la quantità e la qualità delle opere presenti è sublime; Monet, Klimt, Magrit, solo per citarne alcuni tra i primi che mi vengono in mente, esaltano gli appassionati d’arte ed aprono le porte della percezione a coloro che si cimentano in punta di piedi in questo mondo per la prima volta.

La notte stellata di Vincent Van Gogh
La notte stellata di Vincent Van Gogh

Luoghi d’intrattenimento

Torniamo verso la nostra stanza in estasi camminando mentre negli occhi scorrono ancora i quadri che dal vivo hanno quella famosa aurea celestiale tornando sulla terra quando il caos di Manhattan suona la carica, ricordate che a NYC si attraversa con il semaforo bianco nonostante anche se sia rosso i pedoni sono pronti a correre appena le automobili sono imbottigliate nel traffico, il ritmo frenetico nel sangue.

La frenesia di Manhattan
La frenesia di Manhattan

Luoghi d’intrattenimento: The Smalls concerto Jazz 35 dollari il ticket

L’ennesima giornata piena zeppa si conclude con autenticità indiscutibile allo Smalls, 183 W 10th St, un angusto locale dove la musica Jazz è intrinseca nelle mura e ci godiamo una jam-session vibrante.

Concerto Jazz allo Smalls
Concerto Jazz allo Smalls

Una delle possibilità che preferiscono i turisti di ammirare NYC è la prospettiva dall’alto, ci sono diversi point of view che regalano uno skyline di giorno e di notte, c’è chi decide di visitarli tutti, chi fa una scrematura chi sceglie diversi orari durante l’arco della giornata. A nostro parere, assolutamente personale, la salita al centesimo piano in pochi secondi e la prospettiva al pari di molti grattacieli che ci circondano la si può provare anche una sola volta durante il soggiorno, farne altre vorrebbe dire cambiare l’angolazione ma non il risultato.

Skyline di Manhattan
Skyline di Manhattan

Scegliamo The Edge, 30 Hudson Yards, il più alto osservatorio dell’emisfero occidentale a trecento metri di altezza con una parte della pavimentazione trasparente ed una visuale a trecento sessanta gradi di Manhattan fino alla statua della Libertà. In pochi istanti siamo nuovamente “a livello del fiume” e percorriamo la High Line, una passerella a nove metri di altezza in una zona dove in passato proliferava degrado e prostituzione, un’ex stazione della quale si seguono i binari per una sensazione spumeggiante soprattutto durante la primavera quando sbocciano i fiori ed il sole risplende sulle vetrate dei condomini di lusso.

The Edge
The Edge

Facciamo sosta al Chelsea Merket, 75 9th Ave, un centro commerciale con punti ristoro, artigiani che espongono i loro prodotti vintage, uffici ed una struttura di produzione televisiva. Mangiamo un ottimo sushi espresso a trentacinque dollari prima di farci rapire dalle gallerie d’arte contemporanea che popolano il quartiere di Chelsea adibite in spazi industriali riqualificati e tutte gratuite. Qualche scatto a Washington Square, nel quartiere di Greenwich Village, ad immortalare gli skaters acrobatici sotto l’Arco di Trionfo.

Skaters a Washington Square
Skaters a Washington Square

Continuiamo la scoperta del quartiere con il Chelsea Hotel considerato l’ultimo vero e proprio rifugio di Beat e bohemienne dove soggiornarono tra i tanti Bob Dylan, Janis Joplin e Patti Smith, e dove avvenne l’omicidio di Nancy Spungen per mano di Sid Vicious, il controverso bassista del gruppo inglese dei Sex Pistols; coloro che inventarono in Punk!

Chelsea Hotel
Chelsea Hotel

Dove pranzare a New York

In metropolitana a nord di Central Park arriviamo nel quartiere più street della Grande Mela, Harlem. Le chiese Gospel gremiscono le strade osservaste dall’alto dall’edificio di culto più grande degli Stati Uniti The Cathedral Church of St. John the Divine.

The Cathedral Church of St. John the Divine
The Cathedral Church of St. John the Divine

Dove pranzare a NYC: Sea e Sea Fish Market, take away di pesce, 10 dollari a persona (spesa media)

Come tutte le megalopoli a NYC c’è una forte presenza di homeless anche nelle zone più centrali, figuriamoci nei quartieri come Harlem ed il Bronx anche se quest’ultimi sono stati notevolmente riqualificati e vi si può girare in assoluta tranquillità, tant’è vero che le scene più aggressive le abbiamo viste proprio a pochi metri da Time Square, nulla di significativo che non succede anche nelle altre grandi città. la scoperta più frizzante di giornata è senza dubbio il Sea e Sea Fish Market, 60 W 116th St, che per soli venti dollari ci regala un picnic a Central Park a base di pesce freschissimo con porzioni straboccanti.

Harlem
Harlem

Purtroppo oltre ad essere interrotto dall’improvviso arrivo di anatre affamate il nostro pranzo ha corso il rischio di essere bagnato dalla pioggia, fondamentale in questo caso l’ubicazione strategica dell’hotel dove abbiamo finito di mangiare.

Picnic a Central Park
Picnic a Central Park

Con la dose di energia tornata nuovamente al cento per cento nel pomeriggio raggiungiamo il West Village per l’immancabile tappa fra i negozi dell’usato, fra tutti il bellissimo Beecon’s Closet, 10 W 13th St, dal quale non uscirete a mani vuote e l’Academy Records, 415 E 12th St, se volete spulciare tra casse di vinili. Nonostante avessimo terminato il nostro ultimo pasto da poche ore un finto hamburger gigantesco all’entrata di Paul’s da Burger Point, 131 2nd Ave, arresta la nostra marcia decisa e ci convince ad entrare.

Beecon’s Closet
Beecon’s Closet

Le sedute di pelle, il lungo bancone e quelle bevande coloratissime oltre ad una sfilza di panini da mangiare a più riprese consentendo qualche minuto di recupero alla mandibola, quello che ci aspettavamo ad una buona qualità e prezzi nella media.

Paul’s da Burger Point
Paul’s da Burger Point

Quella che si prospetta l’indomani è senza dubbio l’ennesima giornata vigorosa. In metropolitana arriviamo al World Trade Center direzione Brooklyn Bridge per attraversarlo a piedi. C’è molto vento ed il cielo si presenta plumbeo, nostalgico, la nostalgia che il primo impatto col ponte rimanda automaticamente a quel pacchetto di gomme da masticare che da bambino ti facevano immaginare l’America come un luogo irraggiungibile. Come già successo con la Statua della Libertà, percorrendolo sembra di essere in un luogo familiare, conosciuto, “non mi ricordo in quale pellicola si intravede questo scorcio”… un film visto e rivisto nei giorni passati ma sempre bellissimo.

Skyline dal Brooklyn Bridge
Skyline dal Brooklyn Bridge

Lungo mille ottocento venticinque metri collega Manhattan a Brooklyn ed è stato il primo ponte costruito in acciaio, oltre ad essere stato il ponte più lungo del mondo. Quello dei primati per le attrazioni in città è un fatto molto comune e spesso i primati vengono spodestati da altre attrazioni nate negli anni successivi. A proposito di pellicole cinematografiche ai piedi del ponte nel quartiere trendy di Dumbo è possibile ammirare la prospettiva resa celebre nella locandina di C’era una volta in America.

C’era una volta in America
C’era una volta in America

Facciamo una pausa in una delle catene di caffetterie che è diventata tra le nostre preferite, Joe Coffe, 102 Hicks St, Brooklyn, prima di farci un’oretta di treno per raggiungere una meta che non tutti inseriscono nel loro itinerario perfetto di NYC ma che per noi è stata sin da subito imprescindibile; Coney Island.

Joe Coffe
Joe Coffe

Qui nel mille novecento settanta viene inventato l’hot dog e nasce il primo luna park che coniò il termine, la celeberrima ruota panoramica ci si mostra sin da quando usciamo dalla stazione ferroviaria e mentre il vento sposta ingenti quantità di granelli di sabbia che fanno capolino nei nostri occhi socchiusi sento quasi la frase scandita in uno dei film che ha segnato svariate generazioni realizzato proprio a Coney Island, The Warriors, “guerrieriii giochiamo a fare la guerraaa..”! Non possiamo esimerci dal mangiare l’hot dog da Natan’s, 1310 Surf Ave, Brooklyn, un’istituzione da queste parti, ambiente “americanissimo” e delizioso spuntino prima di tornare nel cuore di Brooklyn a Barclays Center, 620 Atlantic Ave.

Coney Island
Coney Island

L’occasione è il match di NBA fra i locali Brooklyn Nets ed i Pistons di Detroit. I controlli all’entrata, nonostante la mole di persone accorse, sono capillari ma veloci, all’interno del palazzetto c’è la possibilità di acquistare cibo e bevande in ogni angolo e gli store con il merchandising dei Nets si alternano continuamente, raggiungere il bagno non è un’impresa e l’efficienza di tutti coloro che lavorano a questa organizzazione è quasi imbarazzante, ok non siamo abituati.

Barclays Center
Barclays Center

La partita in se per se è uno spettacolo nello spettacolo, gli ospiti la spuntano con il punteggio di 130 – 122 nel frattempo balli canti giochi di luce e musica suonata dal vivo allietano i presenti pr un totale complessivo di quattro ore, esperienza che ripeteremmo immediatamente, consigliata.

NBA Brooklyn Nets VS Detroit Pistons
NBA Brooklyn Nets VS Detroit Pistons

Sulla strada di ritorno scattiamo probabilmente le foto migliori del viaggio attraversando in senso contrario il ponte di Brooklyn che di sera regala un campo visivo dello skyline di Manhattan illuminato da brividi, da utilizzare come campagna pubblicitaria per i futuri viaggi a NYC, info in dm (ahaha).

Ponte di Brooklyn in notturna
Ponte di Brooklyn in notturna

Altro step da provare a tutti i costi il trancio di pizza fumante a novantanove cent mentre sorseggiamo il caffè americano da passeggio, le pizzerie di questo genere, decisamente “fast”, si trovano praticamente in ogni angolo del centro cittadino. Nel frattempo giungiamo ad Union Square dove ogni giorno fino alle pre 17 si svolge un mercato, che sa molto di mercato di quartiere del fine settimana in Italia, dove i banchi espongono prodotti culinari homemade, biologici ed una serie di pietanze inusuali come ossa di animali da comperare per il proprio cane.

Pizza Americana
Pizza Americana

Gli amici a quattro zampe che a NYC godono di molta considerazione, è facile imbattersi in dog sitter che portano a passeggio anche quindici cani tutti insieme oltre ad un numero considerevole di “SPA”, le nostre toilette, o fast food che nel loro menu comprendono come dolce un gelato ad hoc con croccantini a guarnire la composizione. Sempre nella piazza c’è la catena di negozi sportivi Lids, 15 Union Square W SP C, merchandising di tutti gli sport americani dove troverete senza dubbio un cappellino ricordo.

Merchandising NBA
Merchandising NBA

L’entrata del Milano’s Bar, 51 E Houston St, ha un’atmosfera invitante, il nome può tratte in inganno ma si tratta del più classico degli irish pub con luci soffuse ed un lunghissimo bancone di legno dove sorseggiare birra e fare amicizia. Conto pagato con carta come ogni conto pagato in questi giorni e ricordatevi che a NYC la mancia è obbligatoria da indicare al momento del pagamento direttamente sul display o sullo scontrino cartaceo sul quale si scrive a penna.

Milano’s Bar
Milano’s Bar

Generalmente la somma oscilla tra il dieci ed il venticinque per cento del totale da pagare, ricordate inoltre che al momento dell’ordine il prezzo fissato non comprende le tasse che verranno anch’esse indicate al momento dell’erogazione del conto totale, è più facile di quanto sembra preparatevi solamente a ricevere il conto maggiorato di qualche dollaro.

Consumare alcol per strada non è consentito quindi qualche bevuta in un pub è una sosta piacevole, diverso il discorso per il consumo di cannabis che è legale ed è possibile reperirla facilmente negli shop cittadini e consumarla liberamente, almeno così ci è sembrato. Sulla guida della Lonly Planet avevamo letto di un’opera d’arte fuori dal comune e visto che ci troviamo da quelle parti facciamo un salto nel loft al 141 di Wooster Street dove dal 1977 è presente l’Earth Room di Walter di Maria un’appartamento di 335 metri quadri di superficie profondo 56 cm, contente 197 metri cubi di terriccio, TUTTO MOLTO STRANO.

Earth Room
Earth Room

Siamo a venerdì il giorno in cui dalle ore diciannove è possibile visitare il Whitney Museum con un’offerta che parte da un dollaro acquistando il biglietto online. Per un magico caso mi sono accorto, dopo aver acquistato il volo per NYC, che al quinto piano di uno dei musei più famosi al mondo, nel periodo della nostra permanenza, ci fosse la mostra del mio pittore preferito: Edward Hopper.

Whitney Museum
Whitney Museum

L’artista americano che con i suoi lavori ha influenzato fotografi e registi di ogni genere li, a New York, nella sua città fonte d’ispirazione per la stragrande maggioranza dei suoi dipinti in una mostra che fa proprio della Grande Mela la protagonista dell’evento. Non poteva esserci epilogo migliore per la nostra prima volta a New York, una città che ci ha rubato il cuore superando le nostre aspettative ponendosi al pari di molti viaggi oltre oceano che per caratteristiche naturalistiche rientrano più nei nostri canoni di viaggiatori.

Edward Hopper bozza de I Nottambuli
Edward Hopper bozza de I Nottambuli

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